Il 30 giugno 2022 si è svolto l’ultimo dei 4 incontri organizzati da Ashoka Italia all’interno del progetto “Fermento” volti a favorire la costruzione di una comunità di pratiche e saperi tra gli attori che lavorano per l’inclusione di cittadini e cittadine stranieri/e in provincia di Alessandria.
L’incontro si è svolto presso la sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo, in Piazza Fabrizio De André, 76, dalle ore 09.00 alle ore 13.00.
Ashoka, per raggiungere questo obiettivo, ha realizzato il workshop: “Blue-print”, uno spazio di ascolto, condivisione e conoscenza dove soggetti pubblici, enti del terzo settore e privati hanno avuto modo di rafforzare la conoscenza reciproca attraverso attività di networking e di approfondire i seguenti argomenti:
- Lo scopo di una rete a impatto
- Modelli di leadership all’interno di una rete
- Organizzazione di una rete
- Attività, interne ed esterne, di una rete.
L’incontro si è strutturato come un percorso che ha guidato i partecipanti dalla definizione del proprio scopo lavorativo e personale (purpose), fino ad arrivare alla definizione di uno scopo di rete condiviso. Successivamente si è lavorato in gruppi di lavoro per definire:
- le priorità tematiche su cui la rete intende concentrare i propri sforzi,
- quali azioni concrete realizzare, nel breve, medio, lungo periodo,
- quali ruoli possono assumere i diversi partner rispetto alle azioni individuate,
- quali meccanismi di presa delle decisioni adottare.
I primi momenti sono stati dedicati alla presentazione del team di Ashoka che ha introdotto il contesto in cui il workshop si inseriva insieme agli obiettivi e all’agenda della giornata.
Agenda del workshop
La seconda attività è stata un icebreaker dal titolo “Superpotere”, dove i partecipanti si sono presentati al gruppo condividendo una loro particolare qualità o abilità.
Successivamente è stata realizzata una attività di networking: a ciascun partecipante è stata fornita una lista di domande relative al proprio lavoro e al senso di lavorare insieme in rete ed è stato invitato a scegliere un’altra persona nella sala che possibilmente non conosceva e aprire una conversazione a partire dagli stimoli forniti dalle domande.
I contributi di queste conversazioni sono stati raccolti sotto forma di post-it che hanno popolato i 4 cartelloni dai titoli:
- Perché non dovremmo lavorare in rete?
- Perché dovremmo lavorare in rete?
- Chi manca? Chi altri dovremmo coinvolgere?
- Altro?
L’incontro è continuato con un momento teorico in cui si è discusso dell’importanza per una rete di far luce e definire uno scopo comune condiviso.
A partire da questo stimolo i partecipanti hanno realizzato una attività che ricorre alla metodologia “palla di neve”. Divisi prima in coppie hanno lavorato insieme per convergere su una definizione condivisa di scopo della rete. Una volta che tutte le coppie hanno elaborato la propria definizione sono stati costituiti 3 gruppi da circa 5 persone che a loro volta hanno elaborato una nuova definizione (che inglobasse elementi delle precedenti). Nel terzo round si è giunti a 2 definizioni e, infine, in plenaria si è discusso su come integrare i contributi dei gruppi per giungere ad una definizione condivisa da tutt*.
La definizione dello scopo di rete a cui si è giunti è la seguente:
Lo scopo della rete è …promuovere l’inclusione dei cittadini con sfondo migratorio potenziando opportunità e servizi del territorio della provincia di Alessandria per il benessere di tutta la comunità
Successivamente ai partecipanti è stato mostrato come, negli incontri precedenti, fossero emersi dei temi e delle problematiche comuni relative al tema dell’inclusione dei cittadini stranieri nella provincia di Alessandria.
A questo punto ai partecipanti è stato chiesto di votare quelle che, tra le 6 problematiche emerse, fossero le 3 considerate prioritarie. Ciascun partecipante aveva a disposizione 3 voti da distribuire sui 6 temi per lui o per lei più importanti.
Dal conteggio dei voti è emerso che 2 temi (Servizi e Stereotipi), oltre ai 2 più votati (Abitare e Lavoro), avevano pari peso e importanza, per cui si è deciso di includerli entrambi arrivando a 4 temi:
- Abitare
- Lavoro
- Servizi
- Stereotipi e pregiudizi
Una volta definite le aree prioritarie di intervento il laboratorio è continuato con una parte teorica sulle modalità di organizzazione e strutturazione di una rete.
Dopodiché, i partecipanti sono stati invitati a diversi in due gruppi per riflettere su: a) quali azioni concrete poter realizzare come rete per risolvere le problematiche votate precedentemente, b) quale ruolo assumere nella realizzazione di tali attività; c) quali risorse poter mettere in campo.
Le azioni emerse dai lavori dei due gruppi sono:
Gruppo 1:
- Realizzare tavoli di confronto con Pubblica Amministrazione e altri stakeholder
- Analisi dei bisogni del territorio e mappatura dei servizi esistenti
- Realizzare una guida dei servizi presenti sul territorio (e degli attori della rete) da diffondere sia tra i beneficiari che tra le Pubbliche amministrazioni e altri enti interessati
- Realizzare una guida o un toolkit che raccolga le procedure aggiornate da applicare per la popolazione straniera e per i rifugiati, da diffondere nella Pubblica Amministrazione e tra i soggetti interessati
- Realizzare attività di formazione per la Pubblica Amministrazione
- Offrire servizi di mediazione
Gruppo 2:
- Appartamenti solidali
- Attività culturali e artistiche
- Attività e momenti di formazione e informazione
Le risorse che le organizzazioni presenti sarebbero disposte a condividere sono:
- Contatti (anche con i media)
- Competenze (consulenze, schede e opuscoli, personale educativo, competenze informatiche, etc..)
- Mediazione
- Tempo
- Spazi (saloni, etc.)
I partecipanti hanno anche lavorato pensando a quali attività interne alla rete fossero necessarie per il suo sviluppo.
Sono state proposte nel breve periodo:
- Incontri online di 60 minuti 1 volta al mese
- Ricorrere ad una piattaforma di comunicazione (slack)
- Realizzare un evento pubblico a Natale
- Istituire una cabina di regia
Nel medio periodo:
- Creazione di project team (medio periodo)
Nel lungo periodo:
- Raccolta fondi (lungo periodo)
Infine, si è ragionato sul grado di apertura che la rete dovrebbe darsi. In questo caso c’è stata convergenza nelle riflessioni dei due gruppi e si è convenuto che nei suoi albori la rete dovrebbe essere quanto più inclusiva possibile, tenendo presente che sul lungo periodo potrebbe essere necessario stabilire dei criteri per stabilire il grado di partecipazione e coinvolgimento degli attori che vi vorranno aderire.
Il workshop si è concluso con una attività di checkout in cui ciascun partecipante ha condiviso una parola o una frase riassuntiva dell’esperienza.