Si è aperta questa mattina con la conferenza stampa e una tavola rotonda alla presenza di giovani e rappresentanti di enti e istituzioni locali, la mostra fotografica Name Climate Change – Diamo un volto al cambiamento climatico, allestita in collaborazione con il Comune di Alessandria al Centro Giovani Pittaluga, via Cavour 39.
Venti pannelli in dimensione 66×100 con altrettanti volti di persone che – attraverso la propria storia – raccontano gli effetti, le cause e le battaglie contro l’emergenza climatica che coinvolge l’intero pianeta. A ogni pannello è collegata – tramite un QR Code – una video intervista per sentire dalla voce dei protagonisti il proprio racconto. Un mosaico di voci che provengono dal territorio ma anche da molto lontano, da paesi colpiti in maniera drammatica dal cambiamento climatico, e che aiutano a inquadrare l’impatto del fenomeno sull’aumento dei flussi migratori.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il fotografo Max Ferrero, che ha guidato il gruppo di giovani coinvolti nel progetto nella costruzione fotografica della mostra, e Marco Madonia, dell’Associazione Cultura e Sviluppo, che ha raccontato l’esperienza di peer education e la costruzione dell’attività laboratoriale dedicata alla sensibilizzazione ambientale, che è parte integrante della mostra. Nel contesto dell’esposizione alessandrina, l’attività – condotta da giovani e destinata a loro pari età – è in programma lunedì 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato, a partire dalle ore 17, sempre al Centro Giovani Pittaluga. Si tratta di un’azione in forma ludica che porta i partecipanti a ragionare sul proprio impatto quotidiano sul mondo in termini di consumo di CO2 e che è stata ideata interamente tramite l’utilizzo di materiali riciclati.
All’inaugurazione hanno preso parte anche due delle persone rappresentate nei quadri, Gianluca Pagella, presidente della FIAB Alessandria, e l’artista alessandrina Elena Zecchin.
La mattinata, nel corso della quale sono stati mostrati quattro dei venti video che compongono il racconto, si è conclusa con un confronto tra i giovani e i rappresentanti degli enti presenti, con al centro i temi dell’ambiente e delle migrazioni, in relazione anche al contesto alessandrino. Tra i principali spunti emersi: la necessità di lavorare a contatto con tutte le fasce di popolazione, ma in particolare i giovani e giovanissimi, per sensibilizzare sull’emergenza climatica; la volontà di operare in direzione di una società inclusiva soprattutto nei confronti di chi è costretto o decide di migrare alla ricerca di una vita migliore; il riscontro di come l’arte e la narrazione per immagini possano essere spunto per attivare emozioni che spingano poi ad agire in prima persona e in forma collettiva per affrontare le emergenze del nostro presente.