La musica come veicolo di dialogo e condivisione, capace di parlare una lingua universale e condurre fuori dalla solitudine, aprire spazi di confronto e dimensioni di accoglienza. È ormai entrato nel vivo il percorso musicale di riabilitazione psicosociale promosso da Cambalache nel contesto del progetto Skill Me UP!, rivolto a rifugiati e richiedenti asilo con vulnerabilità psicologica e realizzato in collaborazione con il Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria. Il laboratorio, a cadenza settimanale, è condotto da tre studenti del Conservatorio e coinvolge una quindicina di ragazzi. Durante gli incontri è prevista l’acquisizione di conoscenze specifiche su armonia, melodia e ritmo senza però tralasciare la possibilità di armonizzare pensieri ed emozioni. Un lavoro di gruppo, in grado di scatenare vibrazioni positive e smuovere il dialogo tra persone di culture e provenienze diverse.
«L’attività – spiega Elisa Domanico, psicologa e psicoterapeuta, referente del progetto per Cambalache – permette di favorire la socializzazione e la relazione tra i partecipanti, facendo superare le barriere linguistiche, e offre ai ragazzi la possibilità di fare esperienza di sé all’interno di un contesto attivo e interattivo, stimolando l’attenzione e il coordinamento verso il gruppo. L’opportunità di farlo con degli studenti giovani e coetanei, costituisce un valore aggiunto. Negli incontri si rinnovano attimi di grande armonia e complicità che rendono unica l’esperienza, intesa come rapporto vivo e affettivo che la persona ha con il mondo, a cui può avere difficoltà ad accedere solo con la parola».
Skill Me UP!, progetto realizzato grazie al contributo della Fondazione SociAL, prevede una serie di altri strumenti a disposizione degli enti gestori dell’accoglienza per affrontare il tema del disagio psicologico. Tra questi anche uno sportello per gli operatori, attivo sempre presso Cambalache.
«Il Conservatorio di Alessandria – spiega il Direttore Giovanni Gioanola – è attivo e partecipe in tutte le occasioni di inclusione sociale sul territorio. Ci possono essere due modi di concepire la missione di una realtà come la nostra: c’è chi pensa che debba concentrarsi solo sulla preparazione accademica e chi è convinto, come noi, che possa essere un motore di cultura musicale e non solo, inserito pienamente nel tessuto sociale che lo ospita. La musica è un linguaggio universale, un fattore potente di fratellanza, ma anche un’arte che parla direttamente al sentimento e all’anima, senza bisogno di parole. Inoltre, ha un potenziale terapeutico e permette alle persone di entrare in contatto emotivo. Anche per questo per condurre il laboratorio abbiamo coinvolto tre studenti del percorso jazz che sono naturalmente portati a utilizzare un linguaggio musicale più accessibile a persone di culture diverse».
Il laboratorio musicale è il secondo dei tanti percorsi previsti da Skill Me UP!. Il primo – terminato alcune settimane fa – si è tenuto nell’azienda agricola Elilu di Castelnuovo Scrivia ed è stato dedicato alla riabilitazione professionale. Ne seguiranno altri, in diversi ambiti, tra cui quello al via in questi giorni dedicato alla cura di sé e realizzato in collaborazione con Nova Coop.