Il 4 aprile 2025 Alessandria è stata teatro di un importante momento di formazione denominato “Un Luogo Sicuro: Percorsi terapeutici per migranti e rifugiati sopravvissuti alla violenza estrema” che ha coinvolto 50 professionisti di servizi sanitari, socio-assistenziali e dell’accoglienza della provincia. Il workshop ha offerto uno spazio di approfondimento fondamentale per comprendere e affrontare le complesse problematiche che accompagnano l’esperienza di chi ha vissuto ripetuti traumi interpersonali nel paese di origine e nella rotta migratoria.
L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Medici per i Diritti Umani ETS (MEDU) e APS Cambalache, si inserisce nell’ambito del progetto “AgorAL 3” promosso dalla Prefettura di Alessandria e sostenuto attraverso il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI).
Il workshop ha offerto una panoramica di argomenti essenziali per operare nel sistema di accoglienza e nell’assistenza psicologica e sociale a richiedenti asilo e rifugiati. Si è parlato delle rotte migratorie dall’Africa sub-sahariana e degli eventi traumatici estremi a cui i migranti sono esposti nel viaggio dai paesi di origine fino all’arrivo in Italia. Tali traumi hanno importati implicazioni sulla salute mentale e rischiano di aggravarsi con lo stress affrontato dopo l’arrivo nel paese ospitante (si pensi all’incertezza rispetto al permesso di soggiorno). Da qui il grande ruolo che giocano gli enti di accoglienza nel favorire il benessere dei migranti accolti, evitando la progressiva cronicizzazione della sintomatologia e la conseguente interferenza con il processo di integrazione.
I partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire la psicopatologia del trauma, esplorando i diversi quadri clinici post-traumatici che includono il Disturbo da Stress Post Traumatico (PTSD) e il Disturbo da Stress Post Traumatico Complesso (CPTSD), i disturbi da somatizzazione, la depressione e i disturbi dissociativi. Si è posta un’enfasi particolare sull’importanza di riconoscere precocemente le vulnerabilità fornendo indicazioni su quali indicatori somatici/emotivi/comportamentali di sofferenza psicologica è bene prestare grande attenzione.
Nel pomeriggio è stato presentato il modello di presa in carico clinica e psicosociale attuato da MEDU presso il Centro Psyché e sono stati discussi approcci e tecniche per l’intervento clinico sulle memorie traumatiche con esercitazioni pratiche di interventi psicoterapici per sostenere la ricostruzione identitaria nelle persone che hanno subito violenze. La giornata si è chiusa con un focus sulle complesse dinamiche del “prendersi cura” e le problematiche legate al burn-out e al trauma vicario che possono colpire gli operatori.
Il workshop ha potuto contare sulla presenza di relatori esperti e qualificati. Alberto Barbieri, medico e psicoterapeuta, figura di riferimento del Centro clinico MEDU Psyché “Francesca Uneddu” per la salute mentale transculturale a Roma, ha condiviso la sua vasta esperienza. Al suo fianco, Federica Visco-Comandini, psicologa e psicoterapeuta, esperta in EMDR e Psicoterapia Sensori-motoria, ha arricchito il dibattito con le sue competenze specialistiche.
L’evento, ospitato dall’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, ha registrato una partecipazione numerosa e attenta, confermando l’importanza di iniziative formative di questo tipo per gli operatori del territorio.
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