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Bee My Job continua a costruire futuri possibili con l’apicoltura sociale

Dieci incontri per apprendere i segreti dell’apicoltura. Dieci incontri per tessere relazioni umane e con le api, a contatto con la natura. Dieci incontri che testimoniano la possibilità di costruire strade possibili per un futuro di inclusione e dignità lavorativa.

Si è conclusa il 24 ottobre la formazione teorica e pratica in apicoltura di Sufyan Muhammad, cittadino pakistano protagonista dell’edizione di Bee My Job 2023. Il percorso, iniziato a luglio, si è svolto nell’apiario aziendale di PETRONAS Lubricants Italy, a Santena (TO) ed è stato possibile grazie alla collaborazione tra Cambalache e Apicolturaurbana.it, con il supporto degli operatori di Tra Me Altra-Meta di Carignano.

A condurre gli incontri è stata Francesca Doro, di apicolturaurbana.it, la quale, oltre a guidare il suo allievo nell’apprendimento della gestione pratica delle arnie e a fornirgli gli elementi teorici alla base dell’apicoltura, ha insistito sull’importanza della sicurezza sul lavoro e della formazione sanitaria.

“Il percorso Bee My Job – spiega Francesca Doro – mi ha aiutata a capire il modo giusto per avvicinarmi e aiutare le persone migranti. Era un desiderio che ho sempre avuto, ma non sapevo con quali modalità potessi mettermi in gioco. Ringrazio il progetto per aver sviluppato un percorso così strutturato e completo che mi ha consentito di operare in questa direzione, supportata e accompagnata”.

L’opportunità di formazione ha molto motivato Sufyan Muhammad che, contestualmente agli incontri di Bee My Job, ha portato avanti un impiego in agricoltura. “Mi sono sentito valorizzato, ho avuto modo di imparare un nuovo mestiere che lavora sul rispetto degli animali. Francesca mi ha regalato una tuta da apicoltore, sono molto contento di questa opportunità”, racconta, alla fine del percorso.

 

Bee My Job è un progetto di apicoltura sociale nato per offrire opportunità di formazione professionalizzante e inserimento lavorativo per i richiedenti asilo e rifugiati, al fine di costruire una società non discriminatoria, inclusiva e multiculturale, rispettosa di uomini e ambiente. Un progetto riconosciuto a livello internazionale come buona pratica di inclusione lavorativa e grazie a cui Cambalache è stata insignita fin dal 2017 con il premio Welcome, assegnato dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) alle realtà impegnate a favorire l’inclusione nel mercato del lavoro dei richiedenti asilo e beneficiari di protezione internazionale.

Dalla sua nascita, nel 2015, Bee My Job ha già contribuito alla formazione di 230 nuovi apicoltori, attivando 140 percorsi di tirocinio in tutta Italia, e coinvolgendo ben 1.500 studenti in attività didattiche dedicate. Il modello di intervento proposto da Bee My Job è strutturato e replicabile, prevede costanti monitoraggi sui percorsi di formazione e inserimento lavorativo, e può contribuire a migliorare il livello di occupazione regolare dei richiedenti asilo e rifugiati nel settore agricolo e la loro inclusione nelle comunità di accoglienza.

Dal punti di vista dell’azienda, per PETRONAS Lubricants Italy la collaborazione con Bee My Job è stata importante per lavorare al raggiungimento, in partnership con Apicolturaurbana.it e Cambalache, di alcuni degli Obiettivi Globali UN per lo sviluppo sostenibile, che tra gli altri prevedono il raggiungimento della sicurezza alimentare, il miglioramento dell’alimentazione e la promozione dell’agricoltura sostenibile; la protezione degli ecosistemi terrestri per invertire il degrado del suolo e fermare la perdita di biodiversità; la promozione del lavoro dignitoso per la piena occupazione e una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile; la riduzione delle disuguaglianze; la trasformazione delle città in comunità sostenibili e inclusive; la promozione di modelli di consumo e produzione sostenibili.

Quello che ha avuto come protagonista Sufyan Muhammad è stato un percorso positivo e riuscito, prima di tutto per lui come persona e lavoratore, ma anche per tutti gli altri attori che ne hanno fatto parte. Un percorso condiviso che, come buona pratica, può aprire la strada verso nuove possibilità di collaborazione a favore dell’inclusione, nel rispetto degli esseri umani e dell’ambiente. Una strada in cui ciascuna delle parti, secondo la propria competenza, può mettere un tassello per un futuro migliore di tutta la comunità.

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