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Con Ashoka il secondo workshop della Comunità di pratiche e saperi

Il 2 marzo 2022 si è svolto il secondo dei 4 incontri organizzati da Ashoka Italia all’interno del progetto Fermento volti a favorire la costruzione di una comunità di pratiche e saperi tra gli attori che lavorano per l’inclusione di cittadini e cittadine stranieri/e in provincia di Alessandria.

Il workshop, dal titolo “Storytelling e Condivisione di Buone Pratiche”, è stato uno spazio di ascolto, condivisione e conoscenza dove soggetti pubblici, enti del terzo settore e privati hanno approfondito i seguenti temi:

  • Comunicazione efficace
  • Il potere delle azioni collettive: l’Open Source
  • Le tecniche di storytelling ad impatto sociale
  • La narrazione sulla migrazione nei nostri/vostri progetti

In particolare l’incontro si è focalizzato sul tema dello storytelling, che si può descrivere come:

  • l’arte di raccontare fatti e trasferire messaggi facendo in modo che questo crei coinvolgimento e vicinanza attorno a quello che diciamo
  • una pratica presente in tutte le culture del mondo
  • fatto di tecniche, di schemi da seguire, di modelli che possono rendere il racconto più fruibile e incalzante.

 

Per una comunità di pratica e di saperi ricorrere a uno storytelling efficace serve a:

  • Favorire lo scambio di buone pratiche sia al suo interno che al suo esterno (donatori, beneficiari, la comunità in generale);
  • Favorire una comunicazione efficace attraverso il ricorso ad un linguaggio specifico e adatto a diversi contesti e interlocutori;
  • Spingere le persone dalla consapevolezza all’azione;
  • Ricercare e stimolare nuove collaborazioni;
  • Acquisire maggiore visibilità dentro e fuori il proprio territorio di azione

 

 

Secondo Ashoka i 7 step per uno storytelling efficace sono:

 

 Definire il target group a cui è destinato il messaggio

  • A chi è rivolto il messaggio?

 

Definire cosa si vuole trasmettere, il messaggio chiave

  • Qual è il mio obiettivo?
  • Cosa voglio trasmettere?

 

Strutturare l’arco narrativo

  • Una storia efficace segue una struttura di questo tipo: esposizione, complicazione, escalation, climax e risoluzione.
  • Con la progressione della narrazione dovrebbe aumentare di pari passo la tensione da parte dell’ascoltatore, che si risolverà a conclusione del racconto.

 

Aggiungere elementi personali

“La gente dimentica quello che hai detto, la gente dimentica quello che hai fatto, ma la gente non dimenticherà mai come l’hai fatta sentire” – Maya Angelou

  •  È consigliato ricorrere all’uso della prima persona, in modo da ridurre la distanza dell’audience verso l’oggetto della comunicazione
  • Ispirare empatia. Stabilire una connessione emotiva con la tua audience può aiutare a far ricordare la storia.

 

 Mettere i protagonisti al centro

  • Cercare sempre di far conoscere i tuoi protagonisti a chi ti ascolta o legge
  • Evitare descrizioni troppo lunghe

 

Costruire e attuare il tuo S.T.A.R moment ( Something I will Always Remember)

  • Mostrare con immagini, dati statistici o con dei gesti la tua storia.
  • Creare, raccontare o esprimere qualcosa che verrà per sempre ricordato (per farlo provare a rispondere alle domande: “Cosa io personalmente, mi ricordo ancora dopo anni? Quale frase? Quale progetto? Quale racconto?”)

 

Concludere con un take way positivo

  • Terminare una storia/ uno speech con un takeaway positivo e di speranza permette a chi ti ascolta di “andare via” con positività e fiducia e non con “più paura”.

Durante l’incontro, i partecipanti, divisi in 3 gruppi, hanno lavorato insieme nel muovere i primi passi per la definizione di uno storytelling legato ad una iniziativa specifica scelta da loro.

Riportiamo i risultati del lavoro realizzato dal primo gruppo che ha focalizzato la sua attenzione sull’esperienza del Community Cafè, una delle azioni culturali previste dal progetto Fermento.

 

I Community Cafè sono  spazi di confronto e dialogo tra giovani cittadini stranieri e giovani cittadini locali della provincia di Alessandria. In questi spazi di dialogo, dove l’agency di ognuno viene valorizzata, ci si confronta  insieme sulle visioni di ognuno sul concetto di comunità inclusiva, sulle  problematiche e le opportunità dei percorsi d’inclusione, sui  cambiamenti delle nostre società e sulle diversità e gli elementi di Rison Anza.

 

Storytelling del Community Cafè:

L’esercitazione è servita al gruppo a:

  • Definire il target dell’azione di comunicazione: i giovani della provincia di Alessandria
  • Definire il linguaggio prediletto dai giovani: colloquiale, semplice, non- linguaggio (utilizzo di immagini che parlano)
  • Ideare uno slogan comunicativo: “Giovani per disegnare un futuro!”
  • Identificare i canali di comunicazione: Whatsapp, instagram e Tik Tok
  • Identificare gli altri enti che possono supportare l’iniziativa: la ludoteca come spazio di incontro, gli sportelli come luoghi di raccolta di dati sulle modalità di ingaggio e di comunicazione dei giovani
  • Definire il proprio obiettivo: allargare e rafforzare una comunità di giovani impegnata a processi di cambiamento attraverso la ricerca di nuovi membri
  • Definizione del percorso per raggiungere l’obiettivo: focalizzare l’attenzione sul valore della diversità, su quanto vivere in contesti eterogenei possa allenare tutti e tutte alla mediazione, al confronto, e all’ascolto.
  • Pensare ad un primo arco narrativo: fare perno sul senso di solitudine delle organizzazione e sulla necessità di fare rete
  • Immaginare quali elementi personali possono arricchire il messaggio: promuovere testimonianze personali di giovani “”Non sono sicura di cosa voglia dire fare parte di una comunità”; “Ho voglia di mettermi in gioco”; “Riuniamoci attorno ad un tavolo”;
  • Pensare a uno STAR Moment: a) raccogliere direttamente le testimonianze dei giovani che hanno partecipato agli incontri dei Community Cafè. b) Raccontare una storia di successo che inizi con “Si può partire da una piccola provincia come Alessandria per arrivare…” c) Cercare di promuovere esperienze legate ad innovazione, migrazione e inclusione (Es. Bee My Job)
  • Individuare un messaggio positivo (take away message): è importante dialogare e promuovere il protagonismo giovanile in un territorio per incentivare uno sguardo nuovo e sviluppare idee innovative!

 

SCARICA IL PDF CON IL RACCONTO DEL WORKSHOP DEL 2 MARZO

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