Nel mio Paese ho conseguito il diploma come insegnante che in Italia però non è riconosciuto. Ho fatto tanti lavori in ambiti diversi e ho cercato di ottenere l’equipollenza del mio titolo di studio, ma il percorso si è rivelato troppo complicato e ho rinunciato. Però nel frattempo ho studiato italiano come autodidatta, anche seguendo mio figlio più grande a scuola. E poi sono venuta a conoscenza del corso per Mediatrice interculturale dell’Enaip, grazie a un’insegnante di Asti. Ho deciso di iscrivermi e per me è stata una seconda scelta di vita, dopo quella di venire in Italia.
Si è trattato di una decisione importante, volta alla crescita personale, che mi ha molto aiutata a superare il periodo difficile del Covid.
Lo stage che ho avuto l’opportunità di svolgere a Cambalache mi ha dato molto, aiutandomi a capire che cosa voglio fare nel mio futuro, oltre a mettermi in contatto con tante storie difficili e profonde. Ho capito, lavorando giorno per giorno, che il mediatore non è un super eroe che può prendere in mano le cose e cambiare il mondo, ma ciò che conta davvero sono le piccole azioni quotidiane che compie. E questa Associazione che lavora così bene, con ottime persone e professioniste, me ne ha dato la prova.
Mi piacerebbe continuare a collaborare con Cambalache.
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