Sono arrivato in Italia, a Palermo, il primo novembre 2017. Ero partito da solo dal Burkina Faso, paese confinante con la Costa d’Avorio da cui provengo. Ho seguito la classica rotta delle migrazioni, passando per la Libia.
Una volta arrivato ad Alessandria, ho conosciuto Cambalache grazie a un amico, Camara, che era stato volontario del Servizio Civile l’anno prima. Ho frequentato il corso dell’Associazione a sostegno del conseguimento della patente di guida e qui ho incontrato Elisa, un’altra volontaria, che mi ha consigliato di candidarmi al nuovo bando del Servizio Civile.
In questo anno ho diviso le attività tra gli uffici di Alessandria e, soprattutto, l’apiario al Forte Acqui e l’orto a Borgoratto. Non ho avuto alcun problema ad adattarmi al lavoro all’aria aperta. Nel mio Paese avevo già esperienze in campagna, a contatto con gli animali e con le api… Nel corso dell’anno senza dubbio i mesi più difficili sono stati quelli in cui siamo stati costretti a stare a casa a causa dell’emergenza sanitaria.
Cosa mi ha dato questa esperienza? Sicuramente la conoscenza di persone nuove, le altre volontarie Myriam e Serena, con cui ho legato molto, e poi Abdoul e Antonio con cui ho condiviso tante giornate all’apiario e nell’orto, e tutte le persone dello staff. Ho imparato soprattutto la collaborazione con gli altri, a lavorare in un team, a migliorare la comunicazione con le persone. Lavorare con Cambalache mi ha dato tante competenze professionali, ma soprattutto tanta crescita nelle relazioni personali.