Uno viene dal Camerun, l’altro dalla Nigeria. In comune hanno un lungo viaggio che – in momenti e su rotte diverse – li ha portati fino all’Italia, e un lavoro che condividono a pochi chilometri dalla città di Alessandria. Ci vogliono le mani d’oro per fare il saldatore, tanta pazienza e competenza. È una professione che non si può improvvisare. Gustave Hervé Mbong e Okoh Onyeka hanno saputo percorrere passo dopo passo la strada di crescita personale e professionale, partendo dalla formazione, per arrivare a un contratto a tempo indeterminato nell’azienda SCC (Società Costruzioni Capannoni di Oviglio.
I due ragazzi sono infatti parte di quel gruppo di rifugiati e richiedenti asilo che nel 2018 partecipò al progetto Saldatura, realizzato con il sostegno della Fondazione CRT (nell’ambito del bando Iniziativa Lavoro) e realizzato da Cambalache in collaborazione con Confcooperative Asti-Alessandria e l’agenzia di formazione CNOS-FAP. Proprio qui, nel laboratorio di ultima generazione, guidati da docenti specializzati, i ragazzi hanno potuto conoscere o approfondire il mestiere del saldatore. Un percorso realizzato sul modello Bee My Job e che, quindi, prevedeva anche moduli complementari di lingua italiana settoriale, orientamento sul lavoro e sicurezza sul lavoro.
E presto, dopo il percorso formativo, per Gustave e Okoh la formazione si è tramutata in sicurezza per il proprio futuro. Ad accoglierli nel proprio organico con contratti a tempo indeterminato, la SCC, azienda che ha sede a Oviglio, sulla strada per Felizzano, e lavora alla progettazione, alla prefabbricazione e all’installazione di strutture metalliche come capannoni industriali, strutture multipiano, ponti, edifici commerciali, impalcati. Ha 18 dipendenti, il trenta per cento dei quali di origine straniera.
“Sono arrivato in Italia nel 2016 e ho 30 anni”, spiega Gustave. “Grazie a Cambalache nel 2018 ho frequentato il corso per diventare saldatore. All’inizio avevo paura, pensavo che fosse un lavoro troppo pesante per me, temevo potesse danneggiarmi gli occhi. Non avevo esperienza in questo ambito lavorativo, perché nel mio paese ero nell’esercito. Però avevo bisogno di lavorare e volevo un impiego continuativo. Allora ho provato, perché mi sembrava una buona opportunità”.
Gustave ha iniziato a lavorare presso la SCC grazie a un tirocinio, a cui ha fatto seguito un contratto di apprendistato e quindi un contratto a tempo indeterminato: “Ho colleghi che vengono da tutto il mondo. Tutte le mattine arrivo al lavoro in macchina con un amico e collega marocchino. L’azienda mi ha dato fiducia e fin da subito mi ha fatto sentire bene. Il rapporto con i colleghi e i miei datori di lavoro è la cosa più bella”.
Ma Guastave ha fatto anche da tramite per l’assunzione di un altro dei ragazzi che avevano partecipato al progetto Saldatura, Okoh Onyeka, già saldatore nella sua terra e che si è fatto trovare pronto a rimettersi in gioco in questo ambito lavorativo. “Ho 36 anni e sono arrivato in Italia nel 2015”, racconta Okoh. “Ho frequentato il corso professionale alla CNOS-FAP su consiglio di Cambalache. Conoscevo già bene questo lavoro, ma in Italia le opportunità e le modalità di lavoro sono molto migliori. Dopo un primo tirocinio in un’altra azienda, sono arrivato alla SCC grazie al contatto del mio amico Gustave. E mi trovo molto bene. Vivo a Felizzano e ogni giorno vado al lavoro in bicicletta. Sono molto contento della mia vita qui e del contratto che sono riuscito a ottenere”.
Contenta è anche l’azienda. “Abbiamo conosciuto Gustave tramite la CNOS-FAP di Alessandria e da un primo incontro – spiega la referente Elsa Roggero – ci è parso una persona seria e disponibile nell’apprendere i compiti che gli venivano affidati. Si è sempre dimostrato attento e interessato al lavoro, non si è mai assentato se non per ragioni burocratiche, è puntuale e desideroso di apprendere il mestiere (saldatore a filo continuo) e dare il meglio di sé: molto bravo nella sua mansione e davvero preciso in ciò che esegue. È stato lui a presentarci Oneyka Okoh, con cui ci troviamo ugualmente molto bene. È una persona seria, affidabile e molto preparata”.