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Le storie di Bee My Job: Mamadou fuggito dalla guerra ora lavora con le api

“Ho conosciuto l’apicoltura guardando dei video online e mi sono appassionato. Allora ho pensato di chiedere all’operatrice che mi segue, Valeria della Cooperativa Crescere Insieme, di aiutarmi a trovare un lavoro in questo settore. Ecco come ho conosciuto Bee My Job”. Mamadou Kante ha 27 anni, viene dal Mali, vive in Italia da tre anni ed è titolare di protezione sussidiaria. È tra i beneficiari che in questo 2020 hanno frequentato la Bee My Job Academy ad Alessandria, progetto sostenuto da Compagnia di San Paolo e Conapi e che gode del patrocinio dell’UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Al termine del corso, che quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria si è svolto per lo più con lezioni online e a distanza, ha trovato lavoro ad Arzago d’Adda, in provincia di Bergamo, presso l’Apicoltura Fortini, azienda a conduzione familiare, con cui ha firmato un contratto stagionale di lavoro agricolo.

“È difficile trovare manodopera in questo settore e avevamo già avuto esperienza con il progetto Bee My Job lo scorso anno, quindi abbiamo deciso di rivolgerci nuovamente a Cambalache e abbiamo preso con noi Mamadou”, spiega Irvano Fortini, titolare dell’azienda, dove lavorano anche il figlio Michele e la sorella Mariagrazia. Il lavoro dell’apicoltore, aggiunge, “è molto particolare, varia di mese in mese con compiti diversi da seguire. Quando scegliamo una persona che lavori con noi non pretendiamo che sia già formata al cento per cento, perché questo è un lavoro che si apprende con il tempo, ma vogliamo che abbia un buon approccio alle api, soprattutto in merito alle punture. Mio figlio Michele è allergico eppure lavora in azienda e ha fatto del miele la sua vita”.

“Con Mamadou ci troviamo molto bene. Vive a 200 metri da casa nostra, lavora con attenzione e sa approcciarsi bene alle api. Sembra davvero sulla buona strada”.

Il suo futuro Mamadou lo vede in Italia. “Dal Mali – racconta – sono scappato a causa della guerra. Là avevo lavorato come sarto diversi anni e come autista per un paio di anni. Qui in Italia ho fatto un po’ di esperienza in agricoltura, ma non avevo mai avuto a che fare con le api direttamente. Eppure mi incuriosivano… Ora che ho la possibilità di lavorare nel mondo dell’apicoltura devo dire che è veramente bello. Con i miei colleghi mi trovo benissimo e spero di poter continuare in questo ambito”.

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