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Il cibo e il suo valore: lo stage di Gibson rinnova la collaborazione con UNISG

Il cibo e il suo valore. Il ruolo che esso ha nel modellare e incidere sulla società, nelle varie fasi, dalla produzione al consumo. La possibilità che offre per migliorare la vita delle persone, in Italia, ma anche nel resto del mondo.

Il 2020, pur essendo stato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria, è stato un anno importante per Cambalache per affinare la prestigiosa collaborazione con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Un’istituzione accademica unica in Italia, dal carattere spiccatamente internazionale, in grado di offrire percorsi formativi per coloro che vogliono lavorare sullo sviluppo dei futuri scenari del cibo.

Concretizzata per la prima volta nel 2018 – tramite il progetto Food for Inclusion, che siglava una partnership tra l’Università e l’UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e in cui Cambalache è stata coinvolta – questa collaborazione si è nutrita negli anni di contatti, scambi e momenti di confronto, fino a quest’estate quando Cambalache ha aperto le porte per uno stage a Gibson Mawuli Mlorfe, studente ghanese, iscritto alla Laurea Magistrale in Food Innovation and Management. Un percorso, quest’ultimo, che guida lo studente verso la capacità di progettare soluzioni innovative attraverso il mondo del cibo, entrando in contatto con aziende agroalimentari e istituzioni impegnate a sviluppare strategie legate all’ambito alimentare.

Già nell’estate 2018 un altro studente, Paolo Rossino, aveva svolto un periodo di stage ad Alessandria, durante il quale si era concentrato in particolare sulle strategie di vendita dei prodotti a marchio Bee My Job. Ma la collaborazione negli anni è proseguita con diverse modalità.

Quella prettamente culinaria, grazie allo chef Martin Vera che nel 2019 ha scelto il miele di tiglio Bee My Job per le preparazioni in cucina alle Tavole Accademiche dell’Università, di cui è responsabile.

Quella dell’approfondimento sulla filiera del cibo e il valore insito nei prodotti alimentari, grazie al Webinar tenuto nel mese di giugno 2020, organizzato dallo stesso Martin Vera, durante cui Cambalache ha incontrato a distanza alcuni studenti per spiegare loro come nasce il miele Bee My Job e quali valori incarna: dalla lotta contro il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura, alla sensibilizzazione sulla tematica ambientale, passando per il racconto di come il progetto sia diventato un modello replicabile a livello internazionale.

Senza dimenticare la partecipazione a due edizioni del Migranti Film Festival, organizzato dalla stessa UNISG. Nel 2018 con il corto Bee My Job, nel 2019 con The Climate Limbo, documentario dedicato alla correlazione tra migrazioni e cambiamento climatico.

Per arrivare, nell’estate del 2020, allo stage di Gibson. Nel mese di permanenza ad Alessandria, lo studente ha potuto lavorare negli impianti del Polo alimentare di Alessandria e Borgoratto, approfondendo l’impegno di Cambalache nei progetti di agricoltura sociale a favore dei rifugiati e richiedenti asilo e di persone svantaggiate. Progetti come Bee My Job, sostenuto quest’anno dalla Compagnia di San Paolo e Conapi, e che ha il patrocinio dell’UNHCR, e @My Job, finanziato dal bando 2018 della Fondazione SociAL.

“Il mio stage con Cambalache e la permanenza ad Alessandria – ci ha detto, al termine del periodo trascorso al nostro fianco – sono la miglior cosa che mi sia successa da quando sono in Italia. Ho imparato molto e ho potuto affinare la mia comprensione e le mia conoscenze. Sono molto grato per l’opportunità che mi è stata data di svolgere lo stage con la vostra organizzazione e di incontrare molte persone adorabili a cui sarò per sempre debitore. Prometto che sarò un ambasciatore della filosofia e dei progetti di Cambalache”.

In passato Gibson aveva lavorato in Ghana per tre anni con una Organizzazione non governativa e il suo obiettivo per il futuro è mettersi a disposizione delle persone più deboli, tramite il lavoro di Ong, istituzioni o Associazioni che lavorino attraverso il cibo come soluzione per migliorare la vita delle persone.

Siamo felici di aver potuto contribuire a costruire un pezzetto di questo suo importante percorso.

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