Favorire la crescita economica e il benessere del territorio e delle persone attraverso la valorizzazione, la produzione e la commercializzazione dell’alga salicornia, uno dei prodotti tipici della Puglia. È la sfida sociale di Zavzarill, il progetto vincitore del Bee My Job Contest e che ora mira a diventare realtà, anche grazie al sostegno di Cambalache. Il progetto è stato presentato a Roma, nell’ambito della conferenza “Rifugiati in agricoltura. Il progetto Bee My Job e altre esperienze contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura”, che si è tenuta venerdì 13 dicembre, organizzata assieme all’UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati.
Ma com’è nato il Bee My Job Contest e che cosa prevedeva? Nel corso dei sei incontri di capacity building & sharing tenuti dal team di Cambalache nel 2019 sul territorio italiano e promossi dallUNHCR nell’ambito del progetto Bee My Job, i partecipanti sono stati chiamati a elaborare delle proposte volte a innescare nuove forme di inclusione lavorativa e sociale di rifugiati e richiedenti asilo. Progetti ideati sul “modello Bee My Job”, in grado di mettere in rete le realtà del territori impegnate nell’accoglienza e nella tutela dei migranti, per immaginare e costruire un futuro migliore.
Le proposte emerse nel corso degli incontri – che si sono tenuti nell’ordine a Roma, Firenze, Milano, Catania, Manfredonia (FG) e Trento – sono state in tutto 23 e “Zavzarill – Laguna Wellness”, ideata nel corso dell’appuntamento pugliese, è stata decretata come la più convincente. Autori del progetto sono Luca Maggio e Angela Manta, di Ital Uil, Filomena Zea e Concetta Notarangelo della Cooperativa Sociale Iris; Erica Selano dell’Associazione Arci – Operatori Siproimi e rete anti tratta zona lagunare del Gargano nord. La proposta si rivolge a giovani adulti, uomini e donne, accolti nei progetti Siproimi e anti-tratta della zona, senza una formazione specifica ma dotati di buona manualità, e vuole coinvolgere anche i giovani della comunità locale.
L’obiettivo è partire già nel 2020 con il primo corso di formazione, da una parte alfabetizzazione e sicurezza, dall’altra un focus specifico sulle tecniche di raccolta, trasformazione e conservazione della salicornia e di promozione e immissione nel mercato del prodotto – in partenariato con l’Università di Foggia. La salicornia, che alcuni chiamano anche “asparago di mare”, zavzarill in dialetto locale, è un’alga che crescere nelle lagune di acqua salmastra e può essere utilizzata sia in ambito culinario, grazie al suo ottimo sapore deciso, sia in ambito cosmetico, grazie all’estrazione dell’olio. Il progetto punterà a favorire la visibilità e la diffusione del prodotto tipico locale e del territorio lagunare attraverso l’organizzaizone di eventi e la vendita dei prodotti, mirando anche alla certificazione del prodotto tipico.
“Pensiamo che il progetto abbia potenzialità notevoli, da una parte perché la grande ristorazione sta iniziando a promuovere la salicornia, sia perché nel nostro territorio del Gargano è molto diffuso lo sfruttamento in agricoltura e questa rappresenta una valida alternativa proposta da enti che hanno intrapreso percorsi positivi di accoglienza e vogliono fornire concrete possibilità di inserimento lavorativo”, spiega Concetta Notarangelo, che ha elogiato la formazione seguita con Cambalache, perché ha permesso di “stringere ancor di più le maglie di una rete territoriale già esistente, immaginando nuovi percorsi”. Il tutto seguendo il modello Bee My Job che conferma ancora una volta la sua validità e le sue possibilità di replica in diversi contesti e territori.