Una serie di progetti innovativi, pronti a sbocciare per innescare nuove forme di inclusione lavorativa e sociale di rifugiati e richiedenti asilo. Progetti che mettono in rete realtà dei territori impegnate nell’accoglienza e nella tutela dei migranti, e che sanno immaginare e costruire un futuro migliore.
È il risultato dei Workshop di Capacity Building & Sharing condotti da Cambalache, grazie al progetto Bee My Job.
La proposta che verrà giudicata più innovativa in termini di impatto sociale verrà premiata e potrà diventare realtà, seguendo un percorso gratuito di accelerazione, sotto la guida di Cambalache.
È il Bee My Job Contest, lanciato grazie al sostegno dell’UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati, che da due anni appoggia il progetto di apicoltura e agricoltura sociale diventato un modello riconosciuto a livello nazionale.
Siamo partiti da Roma il 15 e 16 luglio – incontro a cui hanno preso parte 16 partecipanti, provenienti da diverse realtà laziali; siamo poi arrivati a Firenze, il 17 e 18 luglio, con 20 partecipanti, la maggior parte dei quali operatori SPRAR/SIPROIMI toscani; dopo siamo giunti a Milano, con un’altra platea molto ampia e composita. Quindi il 16 e 17 settembre siamo arrivati a Catania, il 14 e 15 ottobre a Manfredonia (Foggia) e, per finire, il 22 e 23 ottobre a Trento. Nel corso delle due giorni i partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi misti ed è stato chiesto loro di elaborare un proprio intervento specifico di promozione dell’inclusione lavorativa dei rifugiati, in diversi ambiti e con diversi mezzi, simulando la creazione di reti territoriali che potranno concretizzarsi effettivamente in futuro e basandosi su varie forme di finanziamento.
In attesa di tenere i nuovi incontri e conoscere le nuove proposte che entreranno di diritto nel Contest, ecco quelle le sfide che fino ad oggi sono state identificate! Il contest si chiuderà solo al termine dei sei workshop, quando verrà reso noto il nome del progetto vincitore e delle organizzazioni che lo hanno elaborato. Seguite sui social #beemyjobcontest.
ROMA
L’alveare urbano – Favorire l’inclusione lavorativa e la cittadinanza attiva dei rifugiati attraverso l’apicoltura urbana e la sensibilizzazione sui temi ambientali.
Poto anche io – Migliorare il posizionamento lavorativo dei rifugiati nel settore agricolo, favorendo l’acquisizione della qualifica di potatori e l’equità contrattuale, in contrasto al lavoro sommerso e allo sfruttamento.
Migradio – Favorire, attraverso la radio, l’accesso dei rifugiati alle opportunità lavorative e ai servizi immobiliari sul territorio, così da ridurre la marginalità sociale.
Walk With Me – Aumentare il senso di appartenenza dei rifugiati al territorio offrendo opportunità di formazione e impiego lavorativo nel settore turistico.
FIRENZE
Colti in castagna – Valorizzare zone marginali e territori abbandonati contrastando l’impoverimento del territorio e la disoccupazione dei rifugiati attraverso la riscoperta di antichi mestieri, partendo dal bosco e dalla castagna.
Welcook – Favorire la realizzazione personale e l’autonomia economica dei rifugiati, attraverso la formazione professionale e il sostegno all’avvio di attività di impresa nel settore della ristorazione.
Zarparan – Agire sulla marginalità sociale dei rifugiati con vulnerabilità psichica e fisica, promuovendo interventi riabilitativi integrati di formazione e l’avvio di una start up agricola per la produzione dello zafferano.
Refu-Job – Contrastare lo sfruttamento lavorativo e il lavoro sommerso facilitando l’incontro formale e informale tra offerta e domanda di lavoro, attivando un evento fieristico in rete con realtà istituzionali, profit e no profit.
MILANO
I Scream Job – Favorire possibilità di inserimento lavorativo dei MSNA e neomaggiorenni attraverso percorsi mirati che promuovano la crescita personale e il talento a partire dalla produzione e vendita di gelati artigianali, con materie prime etiche e dal mondo.
Refujob – Promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e sensibilizzare le grandi aziende sulle difficoltà di inserimento dei rifugiati nel mondo del lavoro, attraverso l’attivazione di una piattaforma informatica e percorsi di mentoring sociale corporativo.
Migrazioni competenti – Valorizzare le competenze e promuovere la conoscenza di sé di MSNA e giovani adulti attraverso percorsi di orientamento individuali e di gruppo al fine di accedere al mondo del lavoro in modo più consapevole e specifico, integrando competenze formative/lavorative pregresse e attitudini personali e prevenendo fenomeni di sfruttamento lavorativo.
Posso, voglio, scelgo! – Ottimizzare le risorse nell’orientamento alla formazione e all’accesso al lavoro di MSNA attraverso il coordinamento di percorsi conoscitivi ed esperienziali di avvicinamento al lavoro in collaborazione con una rete di artigiani del territorio.
CATANIA
Land My Future – Agevolare l’economia locale favorendo la realizzazione personale dei beneficiari attraverso la lavorazione della terra e la produzione di ortaggi a km0, con lo scopo di favorire l’imprenditoria del migrante.
Zavzarill – Laguna Wellness – Favorire la crescita economica e il benessere del territorio e delle persone attraverso la valorizzazione, la produzione e la commercializzazione di uno dei prodotti tipici della zona: l’alga salicornia.
Wood Work – Rigenerare i luoghi rurali risvegliando l’economia tradizionale locale tramite la valorizzazione della natura e dei suoi prodotti, riabilitando le masserie a luoghi di produttività e ricettività inclusiva e sociale promuovendo l’inserimento lavorativo di nuclei familiari di rifugiati.
Dacci un taglio – Favorire l’inserimento lavorativo dei titolari di protezione internazionale nel settore agricolo attraverso una formazione specialistica nella potatura di vigneti e uliveti.
TRENTO
Ristor-Azione Sociale – Favorire l’inserimento lavorativo di rifugiati qualificati nel settore Ho.re.ca – hotel, ristoranti, catering – per rispondere all’esigenza di manodopera nel periodo stagionale.
Tempo/Mamma, Spazio/Bambino – Promuovere l’integrazione delle madri sole con il coinvolgimento della comunità locale, realizzando uno spazio-bambino per la conciliazione famiglia/lavoro e un percorso parallelo di accompagnamento verso l’autonomia.