“La corsa ti permette di sentirti libero e sereno, di abbattere le maschere, ti fa sentire l’aria addosso e ti fa staccare la testa. Correre insieme poi è ancora meglio, uno affianco all’altro, si condivide molto, anche senza bisogno per forza di parlare”.
Luca Blesi è un medico, è originario di Varese e da qualche tempo lavora in Rianimazione, all’Ospedale di Alessandria. Nel suo dna la passione per la corsa, attività abbracciata fin da quando era ragazzino e che ancora oggi, compatibilmente con il lavoro, coltiva in modo costante. Mamadu viene dal Gambia, ha vent’anni ed è in Italia da due. Ha gli occhi e la voce timida, ma le gambe che vanno molto veloci.
Insieme hanno iniziato circa un mese fa un training di corsa che si inserisce a pieno titolo nei percorsi di riabilitazione psicosociale previsti da Skill Me UP! – progetto ideato da Cambalache e rivolto a rifugiati e richiedenti asilo con vulnerabilità psicologica. Luca, dopo aver tenuto per il progetto i corsi di primo soccorso ed educazione sessuale, ha lanciato l’idea degli “allenamenti” di corsa all’aria aperta, seguendo i classici itinerari dei runner alessandrini, gli argini, la zona degli Orti, il percorso che conduce verso l’autostrada.
“Abbiamo iniziato con un piccolo gruppetto – spiega Luca -. Pensavo di dover affrontare una fase più lunga di preparazione con i ragazzi, invece tutti correvano già molto forte. Il più costante è stato Mamadu e ora io e lui siamo pronti a correre la StrAlessandria, prima occasione per metterci alla prova”. La classica stracittadina che si tiene da ormai vent’anni è in programma venerdì 10 maggio. “Ma non ci fermiamo qui. Vogliamo andare avanti e puntare a qualche manifestazione agonistica nei prossimi mesi estivi”. Anche perché, sorride Mamadu, a correre non si sente nessuna fatica…
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