Categorie: News

Furti all’orto urbano: il danno maggiore non è quello economico

In questi giorni il raccolto all’orto urbano al Forte Acqui è magro. Questa volta, però, la colpa non è delle condizioni climatiche che quest’anno hanno fatto lo sgambetto all’agricoltura, ma dei ripetuti furti avvenuti negli appezzamenti coltivati da Cambalache e dalla Caritas.
In quei fazzoletti di terra le associazioni non seminano solo frutta e verdura di stagione, ma anche possibilità di crescita e inserimento lavorativo per persone che appartengono alle fasce più deboli: migranti, disabili, pazienti psichici.
I nostri progetti sono sociali, ma il terreno su cui crescono è quello della prospettiva di un lavoro dignitoso. E’ questo l’obiettivo che i quattro tirocinanti, che grazie a Bee My Job gestiscono l’orto e l’apiario urbano, cercano di realizzare ogni giorno con fatica e determinazione.
Un impegno che, più di una volta, è stato vanificato e tradito dal furto dei frutti del loro lavoro.
Il danno economico è facilmente calcolabile, considerato il valore dei prodotti sottratti, quello morale, però, apre anche un problema culturale e di educazione civica.
Nel dibattito pubblico, la convivenza con i richiedenti asilo in città viene di frequente associata a questioni di ordine pubblico e di illegalità. In questo caso, invece, i migranti sono vittime, nel territorio che li accoglie, di quella piccola criminalità e di quel malcostume di cui sono spesso accusati.
Non vogliamo puntare il dito né rivolgere accuse, ma semplicemente raccontare cosa accade quando le nostre ceste rimangono vuote. I ragazzi che si dedicano all’orto non misurano la loro perdita in numero di cavolfiori o finocchi rubati, ma in termini di speranza e fiducia per il raggiungimento del loro obiettivo.
Le attività al Forte Acqui sono nate anche con lo scopo di promuovere e favorire l’incontro tra la popolazione locale e i migranti e la costruzione di legami tra le persone. Per questa ragione, se qualcuno fosse stato costretto a sottrarre frutta e verdura per far fronte alle proprie necessità può rivolgersi direttamente a Cambalache per valutare insieme la possibilità di ritirare la merce invenduta.

Potrebbero interessarti anche

Le ultime dal blog

  • Eventi
  • Fermento
  • News

Quando a casa si parlano più lingue

Esperienze di pluriculturalità e plurilinguismo: quali sono le opportunità e le sfide di crescere in…

4 giorni fa
  • Eventi
  • Fermento
  • News

Genitorialità in migrazione

Il ciclo formativo “Genitorialità in migrazione”, costruito in collaborazione con Psicologi nel Mondo - Torino…

4 giorni fa
  • Senza categoria

Progetto ALI2: un ponte tra Servizi e Comunità per il benessere dei giovani

Percorsi di autonomia e inclusione rivolti alle donne corsi gratuiti, borse lavoro e nuove reti…

4 settimane fa
  • Eventi
  • Fermento
  • News

I bambini nascono per essere felici

“Il bambino è insieme una speranza e una promessa per l’umanità”, scriveva Maria Montessori. Per…

3 mesi fa
  • Fermento
  • News

OSSERVATORIO DEDICATO A MINORI 0-3 CON BACKGROUND MIGRATORIO

Il progetto “Fermento: le lenti dell’inclusione” si prefigge di attivare un osservatorio interistituzionale sul Comune…

3 mesi fa
  • Fermento
  • News

IDENTITA’ AL CONFINE DUE INCONTRI DI DIALOGO APERTO CON GIOVANI DI SECONDA GENERAZIONE

Come ci si sente, nell’Italia di oggi, ad essere giovani arrivati in Italia da preadolescenti…

3 mesi fa