Aps Cambalache vi invita al convegno Chi semina Integrazione, raccoglie Opportunità”, organizzato a conclusione del progetto BEE my Job, realizzato con il contributo della Fondazione SociAl. L’evento si svolgerà dalle 9.00 alle 16.00 presso il Porto Idee in via Verona ad Alessandria e vedrà la partecipazione di realtà di apicoltura e agricoltura urbana e sociale provenienti da tutta Italia.
Terra e lavoro sono uniti da un legame indissolubile. Lo dimostrano, giorno dopo giorno, decine di realtà in Italia che hanno trasformato l’agricoltura e, più in generale, le risorse della natura, in vere e proprie opportunità di occupazione e di inclusione. L’agricoltura sociale, in particolare, propone un modello di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati o a rischio di esclusione sociale che fonde la cura dell’altro tipica del campo socio-assistenziale e l’operosità propria del mondo rurale. Un settore che, seppur ancora privo di un quadro normativo nazionale, negli anni ha continuato ad agire nel rispetto di un sistema di valori condivisi, quali la solidarietà, la giustizia sociale, il mutualismo.
In questo quadro si inserisce il progetto “Bee My Job”, attivato nel 2014 da Cambalache con l’obiettivo di offrire ai rifugiati e richiedenti asilo accolti sul territorio opportunità concrete di inserimento lavorativo in apicoltura, settore agricolo in attivo e con richiesta di manodopera. Durante il convegno saranno illustrati i risultati del progetto, anche attraverso la voce dei protagonisti di questo esperimento di apicoltura sociale, ma si darà spazio soprattutto alla riflessione sul tema dell’integrazione in agricoltura, un’opportunità per i migranti e per i territori. Da un lato, infatti, l’apprendimento di un lavoro agricolo, o a contatto con la natura, per un immigrato può rappresentare l’occasione per iniziare un percorso di vita e per costruire un legame ‘intimo’ con il Paese d’accoglienza. Dall’altro lato, non vanno sottovalutate le ricadute positive sui territori come il recupero di tradizioni e mestieri antichi, il ritorno economico di una filiera produttiva che torna ad essere locale. L’integrazione culturale e l’inserimento lavorativo dei migranti, inoltre, permettono in sostanza di evitare i costi sociali causati dall’emarginazione e dall’assenza di reddito.
Il convegno è articolato in tre parti, ancora una volta ispirate al mondo delle api, alla loro capacità di creare contaminazioni, di essere produttive e di possedere un’arma naturale contro gli aggressori delle campagne.
La prima, impollinazione, vuole essere occasione di incontro e confronto fra esperienze simili, sia a livello locale che nazionale, per costruire insieme un racconto di contaminazioni e trasformazioni che creano valore, economico ed umano. Il focus della seconda parte, miele, è sulle proposte e le misure per favorire l’inserimento lavorativo in azienda dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale e sulle politiche di promozione all’auto-imprenditorialità.
Nella terza parte, veleno, viene proposto un dibattito finalizzato a far emergere elementi e misure concrete per la prevenzione ed il contrasto dello sfruttamento in agricoltura. A partire dalla descrizione di un fenomeno fortemente negativo, si cercherà di individuare strumenti di garanzia di condizioni di lavoro dignitose per i braccianti agricoli.
Al termine della conferenza, si apriranno i lavori per l’elaborazione di una “carta sociale” condivisa. Dalle 14:30 alle 16, gli esperti intervenuti si confronteranno in una tavola che ha l’obiettivo di redigere un documento con indicazioni utili per la realizzazione di progetti virtuosi per l’inserimento lavorativo dei soggetti vulnerabili nell’ambito agricolo.
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