Nelle giornate di giovedì 11 e venerdì 12 Giugno APS Cambalache ha partecipato alla seconda conferenza annuale di “Escapes. Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate”.
Sono state due giornate intensissime, dedicate alla discussione su migranti, rifugiati, politiche di accoglienza e forme di controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo.
Studiosi, operatori, giornalisti e artisti si sono confrontati attraverso sessioni plenarie e momenti di approfondimento con diversi approcci e linguaggi, da quello della ricerca a quelli artistici e culturali.
I lavori si aprono nella giornata di giovedì, la Professoressa Vicki Squire, dell’Università di Warwick, espone un interessante report dal deserto di Sonora, terra di nessuno al confine fra USA e Messico, teatro del passaggio clandestino di decine di migliaia di migranti.
A seguito, una seconda lecture intitolata “La frontiera mediterranea, tra confine umanitario, “trafficanti” e processo Khartoum”; in cui vengono affrontati temi diversi ed eterogenei ma accomunati dalla volontà teoretica di sollevare un quesito e al contempo tentare di trovare una soluzione accademica al terrificante nodo umano ed umanitario legato al Mediterraneo come frontiera, che gruppi politici estesi, di tutta Europa, vorrebbero tramutare in un confine invalicabile.
La sera di giovedì la conferenza si sposta poi negli spazi della Fabbrica del Vapore, a cui si assiste alla proiezione del film Asmarina, film corale sulla costruzione dell’identità sociale della comunità eritrea/etiope in Italia.
La giornata di venerdì si snoda attraverso nove tavole rotonde, svolte in tre sessioni parallele che hanno toccato alcuni dei temi più salienti del dibattito attuale sulle migrazioni forzate: tra gli altri, il ruolo degli operatori e zone d’ombra del sistema d’accoglienza in Italia, i minori stranieri non accompagnati, le politiche di reinsediamento, la mobilità verso e all’interno dell’Europa, i luoghi dell’abitare in connessione all’accoglienza. Proposte dagli stessi ricercatori del laboratorio Escapes, sono state tutte molto partecipate da un dibattito fecondo ed attento. L’argomento d’apertura è particolarmente coinvolgente trattandosi di un tentativo di sintesi sulla riflessività ed il ruolo degli operatori sociali all’interno dei progetti di accoglienza.
In sintesi due giornate profonde, coinvolgenti, in cui numerosi e diversi soggetti attivi, impegnati a vari livelli ed in varie forme nell’accoglienza si sono incontrati per dare voce ad un argomento controverso ed attuale come nient’altro al giorno d’oggi.
Le conclusioni sono state varie e definite, le strade attraverso cui si è snodato il pensiero critico rispetto alle migrazioni sono state battute a fondo, con immenso spirito teoretico e volontà di sciogliere nodi cruciali dell’argomento.
Ancora tanti complimenti al Laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate “Escapes” per l’impegno, la dedizione ed il fine lavoro che compie ogni giorno.
Ai link di seguito, il programma completo e quello specifico delle nove tavole rotonde.
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