Pensieri e suggestioni di un’ospite di “indovina chi viene a cena?” del 31 gennaio 2015.
Chiara racconta così:
<<Sarò sintetica, perché effettivamente non ho tanto da dire, è come se fossi andata a cena da amici. Cibo saporitissimo e nutriente, sorrisi, calorosa accoglienza. Sono stati con noi tre ragazzi, hanno un concetto diverso dal nostro delle cene in compagnia (mi aspettavo di arrivare con la tavola imbandita), invece pareva che non dovessero aspettare nessuno… e invece dal forno hanno tirato questo ben di dio di “Mafe”, che avevano evidentemente preparato nel pomeriggio, e ci hanno fatto delle enormi porzioni da condividere tutti assieme.
Uno dei ragazzi si è messo a guardare la coppa d’Africa sul cellulare e non ha comunicato molto, mentre gli altri sono stati gentili e in vena di chiacchiere. Con Lamen ho parlato dell’esistenza o meno di dio e lui mi ha dato la sua spiritualissima versione, preparandoci questo meraviglioso tè intenso e dolce di cui mi sono perdutamente innamorata… ottimo anche per la digestione (eravamo tutti satolli, col sapore piccante del sugo misto a burro di arachidi che si spandeva prepotente sulla lingua)!
Insomma, bella serata, sono stati carini, siamo riusciti ad andare oltre le difficoltà linguistiche mischiando l’italiano all’inglese. Io ho imparato a dire “pollo” e “benvenuto” (ganà… exil? Non so scriverli!). Ce ne siamo andati via per le dieci e mezza ed erano dispiaciuti che ce ne andassimo, tentando di prepararci il terzo tè. Lo rifarei, è stata una serata piacevole… e ripeto, nutriente! Voglio imparare a fare il “Mafe”!>>
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