Il Senegal, ufficialmente Repubblica del Senegal è uno Stato dell’Africa occidentale. La capitale è Dakar che conta circa 2,6 milioni di abitanti e concentra una buona parte della popolazione urbana del paese. E’ una repubblica semipresidenziale.
Secondo una stima del 2011 la popolazione del Senegal ammonta a 12,6 milioni di abitanti e la densità di popolazione è intorno a 64 abitanti/km². La popolazione senegalese è costituita da diversi gruppi etnici, predominante è quello dei wolof, che costituisce circa il 43% della popolazione. La lingua wolof costituisce una sorta di lingua franca nazionale insieme al francese.
Il gruppo etnico dominante è quello dei Wolof (43% della popolazione), insediati soprattutto al centro del paese, a Nord-Est di Dakar e sulla costa. Altre due etnie dominanti sono i Sérèr (15%) e i Fula (23%). Questi popoli e varie minoranze non sono in guerra tra loro, anche grazie al rapporto di cousinage (cioè “cugini per scherzo”) che esiste tra loro, che consente di tenere conversazioni confidenziali e scherzose anche fra estranei.
Per ciò che riguarda la religione, la popolazione senegalese è composta da musulmani sunniti per il 92%, da cristiani per il 6% e da animisti per il restante 2%.
Il Senegal è un paese in via di sviluppo, ma data anche la maggior stabilità politica e sociale, la sua economia è più sviluppata rispetto a quella dei paesi vicini. Numerosi sono gli investimenti di capitali stranieri, soprattutto francesi. In passato, fino a una ventina d’anni fa, la coltura principale era quella delle arachidi; adesso si sono sviluppate altre coltivazioni alimentari e la pesca, che hanno dato impulso allo sviluppo recente dell’industria: oleifici, impianti per la lavorazione del pesce, dello zucchero e della birra. Particolarmente importanti sono le piantagioni di cotone e di canna da zucchero. L’agricoltura di sussistenza fornisce miglio, mais e manioca ma non è sufficiente a sfamare una popolazione in rapida crescita. Consistente è l’allevamento di bovini, caprini e ovini. Le industrie principali sono quelle alimentari e tessili; in crescita l’industria chimica, meccanica e delle calzature.
In base al Rapporto Annuale di Amnesty International del 2013, durante i disordini che hanno segnato il periodo preelettorale a gennaio e febbraio, si sono verificate gravi violazioni dei diritti umani, compreso un uso eccessivo della forza che ha provocato la morte di diversi manifestanti, tortura e altri maltrattamenti e attacchi alla libertà d’espressione.
Nella Casamance, nel sud del paese, all’inizio dell’anno si sono intensificati gli scontri tra l’esercito e un gruppo armato, portando ad arresti e attacchi mirati nei confronti di civili. A gennaio e febbraio, le forze di sicurezza hanno represso con violenza coloro che si opponevano alla candidatura per un terzo mandato del presidente uscente Wade. Attivisti politici e difensori dei diritti umani sono stati aggrediti e incarcerati per aver espresso pacificamente la loro opposizione alla candidatura del presidente Wade. Diversi civili sono stati arrestati o presi di mira nell’escalation di tensione tra l’Mfdc e l’esercito. Nonostante questi disordini, a marzo è stato eletto il nuovo presidente, Macky Sall. A ottobre, rappresentanti del governo senegalese e membri del Movimento delle forze democratiche della Casamance (Mouvement des forces démocratiques de la Casamance– Mfdc) hanno avuto un incontro a Roma grazie alla mediazione della comunità cattolica di Sant’Egidio.
Fonti: Wikipedia, Rapporto 2013 Amnesty International