E’ stato un luglio “caldo” e intenso il nostro. Abbiamo dedicato tutto il mese a preparare i ragazzi ospiti del nostro progetto di accoglienza alle audizioni con la Commissione Territoriale di Torino che inizieranno il 6 agosto, per poi concludersi a metà settembre.
La preparazione è iniziata il 9 luglio con l’incontro con l’Avv. Gianluca Bona dello Studio Avv. Caranzano di Asti. I 25 hanno avuto l’opportunità di informarsi e confrontarsi sui loro diritti e sull’iter legale del processo di richiesta d’asilo. Gli operatori del progetto hanno assistito all’incontro traducendo in inglese e francese e cogliendo anch’essi l’occasione per aggiornarsi in materia.
Dal 10 luglio in poi, si sono tenuti gli incontri individuali con gli operatori.
Con atlante alla mano, i report di Amnesty International e una lista di domande sullo stile di quelle che gli farà la Commissione per esaminare la loro richiesta di asilo, gli operatori della Cambalache hanno passato lunghi pomeriggi insieme ai ragazzi per aiutarli a ricostruire gli eventi che li hanno spinti ad attraversare vari paesi africani e il Mediterraneo.
Li abbiamo aiutati a ripercorrere i fatti e a ristabilirne l’ordine cronologico. Abbiamo lavorato insieme per imparare a raccontare in modo chiaro e preciso le loro storie di vita e migrazione.
L’incontro con la Commissione è per loro un momento importante, che influenzerà il loro futuro in Italia e definirà il tipo di protezione a cui potranno accedere.
Ora ci resta da stampare qualche foto, preparare i documenti sui percorsi di integrazione già iniziati e i corsi di italiano seguiti. Poi, a piccoli gruppi, giorno per giorno li accompagneremo a Torino.
Auguriamo a tutti i nostri ragazzi di poter vivere le audizioni in serenità e speriamo che la Commissione possa dedicargli l’ascolto che si meritano, affinché i loro nomi non siano più collegati ai numeri che gli sono stati assegnati all’arrivo sulle nostre coste ma a storie reali di fuga da guerre, persecuzioni e miseria.
Ci auguriamo che il passato gli venga riconosciuto e gli venga data l’opportunità di ricominciare quanto prima a ricostruirsi un futuro.
Ringraziamo i ragazzi del Laboratorio Sociale che ci hanno ospitato e accolto nella loro sede, rendendo possibile questo delicato lavoro.
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